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MAG
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MAR
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10
NOV
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MAG
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22
MAG
Il lavoro di Ian Cheng esplora la natura della mutazione e la capacità umana di relazionarsi con il cambiamento. Nelle sue simulazioni, oggetti dall’aspetto familiare sono programmati secondo alcune proprietà di base, e lasciati a influenzarsi vicendevolmente all’infinito, senza controllo autoriale. Ne risultano comportamenti spesso imprevedibili, che si combinano e si smontano in un ecosistema virtuale. Modellazione algoritmica, game design e principi di improvvisazione informano il lavoro di Cheng; queste tecnologie impiegano le abitudini e la dignità umane come materiale grezzo per una mutazione. Cheng concepisce le sue simulazioni come una sorta di ginnastica neurologica, in cui l’arte diventa un mezzo per mettere deliberatamente alla prova i sentimenti di confusione, ansia e dissonanza cognitiva che accompagnano i momenti di cambiamento. (fonte fond.Sandretto)
La proiezione è 1920×1200 con proiettori monochip di fascia alta che mettono in risalto 2 MAC Mini di ultima generazione. E’ stato un lavoro divertente con un giovane grande artista! La competenza e la disponibilità hanno permesso a tutti di raggiungere un risultato impeccabile senza sbavature. . Consiglio a tutti gli appassionati di arte contemporanea di farsi un giretto in fondazione.
paolo
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25
MAR
Ciao a tutti, è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ho scritto per il Blog, questo perchè siamo stati presi da lavori interessanti e decisamente coinvolgenti.
Abbiamo realizzato una bellissima mostra di arte contemporanea per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in occasione del loro ventennale installando delle opere di grande impatto e valore culturale. I gigante del Mont’e Prama in Sardegna, dove ho progettato e realizzato il sitema di retroproiezione a specchio portrait dei giganti, integrando i sistemi del CRS4 riproducendo così una simulazione interattiva con statue a grandezza naturale per la Soprintendenza dei Beni Culturali della Sardegna. Seguiamo la ristrutturazione della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino per l’auditorium Antonio Vivaldi. Continuiamo a gestire eventi e manifestazioni con il Centro Congressi Unione Industriale di Torino dove cerchiamo da anni di mantenere alti standar qualitativi.
Spero di aver presto tempo di parlarvi più approfonditamente di queste splendide esperienze e di molto altro ancora.
a presto!!!
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10
DIC
Venerdì 21 novembre 2014 si è svolta nella sede delle Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri il convegno dal titolo: Il valore terapeutico degli animali: dall’infanzia all’età giovanile. L’evento, patrocinato dalla Regione Piemonte e organizzato dall’ASL TO5 ha visto la presenza di un folto pubblico sia nella sala in cui si svolgeva il convegno scientifico che all’esterno dove erano presenti oltre trenta organizzazioni che a diverso titolo operano a favore di persone ammalate, disabili o disagiate e quelle che affrontano gli stessi problemi attraverso gli interventi assistiti da animali.
La particolare disposizione architettonica delle Fonderie Limone ha consentito di mettere a disposizione degli spazi con tavoli dove le organizzazione e associazioni hanno potuto incontrare il pubblico e illustrare le proprie attività tramite filmati e materiale divulgativo.
Nella sala piccola, durante la manifestazione “Incontriamoci”, le stesse organizzazione e associazioni hanno presentato la propria strutturazione, i lavori recenti e i progetti
Durante il convegno scientifico, ospitato nella sala grande, i 400 iscritti hanno avuto la possibilità di assistere a alla presentazione di dieci lavori realizzati in Piemonte, Toscana, Lazio Emilia Romagna e Veneto. I relatori, tra cui ben quattro docenti universitari, hanno esposto principalmente casi clinici descritti con l’utilizzo di supporti audiovisivi, ma anche tecniche utili allo studio dei benefici legati all’impiego degli animali come mediatori di cura. Le relazioni hanno trattato diverse patologie di bambini e adolescenti: malattie oncologiche e respiratorie gravi, disturbi alimentari, autismo, malattie psichiatriche e fisioterapia affrontate con l’ausilio di cani, gatti e cavalli
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25
FEB
L’isola e a maggior ragione l’isola deserta sono nozioni estremamente povere e deboli da un punto di vista geografico; esse possiedono un debole statuto scientifico. Ma questo va a loro onore. Non c’è alcuna unità oggettiva nell’insieme delle isole. Ancora meno nelle isole deserte. _ Magari l’isola deserta può avere un suolo estremamente povero.
Deserta, essa può essere un deserto, ma questo non è affatto necessario. Se il vero deserto è inabitato, esso lo è in quanto non presenta le condizioni di diritto che renderebbero la vita possibile, vita vegetale, animale o umana. Al contrario, che l’isola deserta resti spopolata, resta un puro fatto che si collega alle circostanze, vale a dire a ciò che la circonda.
L’isola è ciò che il mare circonda, ciò che è deserto è l’oceano tutto intorno. Ed è in virtù delle circostanze che le navi passano da lontano e non si fermano mai.
(tratto da: Gilles Deleuze, L’isola deserta e altri scritti. Testi e interviste 1953-1974, Torino 2007)
Il Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce propone per la prima volta in Italia una mostra che raccoglie il frutto del lavoro di ricerca portato avanti in questi anni dal collettivo Desertmed.
Desertmed è un’ indagine artistica multidisciplinare rivolta alla scoperta delle isole deserte del Mediterraneo che analizza le cause storiche, politiche e geografiche del loro abbandono. Le isole visitate dai membri del collettivo sono state suddivise in categorie a seconda del loro impiego odierno: Isole naturali, private, turistiche, adibite a parchi naturali, divenute sedi di prigioni, di insediamenti militari o industriali. Il risultato della ricerca è composto da video, fotografie, disegni, sculture, materiali audio, rilievi, mappe e interviste che tentano di fornire allo spettatore “una cartografia poetica e concettuale” degli unici spazi rimasti liberi nel mediterraneo. Desertmed cerca di rendere visibile l’invisibile attraverso l’interazione tra tecnologie tradizionali e tecnologie digitali innovative, senza privilegiare le une rispetto alle altre, convinti che il confine tra i vari modi di rappresentare possa essere superato.
Il collettivo, conosciuto a livello internazionale, ha esposto in rilevanti sedi quali Berlino, Istambul e Salonicco, inizialmente composto da Giulia di Lenarda, Armin Linke, Amedeo Martegani Giuseppe Ielasi, Renato Rinaldi e Giovanna Silva ad oggi annovera collaborazioni con artisti, fotografi, architetti, sound artist, scrittori e teorici. (Daniele Ansidei, Aristide Antonas, Elina Axioti , Angelo Boriolo, Giulia Bruno, Fabian Bechtle, Antonia Dika, Stefano Graziani, Wilfred Kühn e Simona Malvezzi, Franck Leibovici, Carlo Marchi, Carlo Ratti, Donato Ricci, Stella-Sophie Seroglou, Francesco Siddi, Andrea Tamburini)
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10
NOV
Ciao a tutti, da settembre siamo diventati partner ufficiali Sennheiser. L’azienda ha deciso di limitare le vendite ai soli professionisti del settore con un occhio di riguardo a quelle aziende che lavorano (e quindi conoscono meglio) con i loro prodotti da anni.
La distribuzione selettiva è, secondo noi, una buona risposta per trovare i patner giusti con il grado di competenza e professionalità più consono al prodotto trattato, selezionare professionisti e rivenditori che meglio si abbinano al loro prodotto, per valorizzarlo e integrarlo nella maniera migliore alle esigenze del cliente finale.
Oggi, più di un tempo, è quanto mai importante far comprendere ai clienti che: una scelta iniziale ben progettata e con apparati di qualità, si rivela il miglior investimento a lungo termine. Che la professionalità e la competenza in tutte le fasi del lavoro portano ad un risultato che sfrutta completamente tutte le risorse messe in campo, da quelle economiche e quelle strutturali.
Siamo lieti di aver soddisfatto i requisi richiesti diventando i partner di un azienda da sempre leader nel campo dell’audio professionale e broadcast.
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04
NOV
Chi di voi noi ha mai sognato di avere un pezzo di pongo da modellare sui nostri apparati, cavi, alimentatori, utensili ecc. con le proprietà che normalmente ci servono?
Oggi finalmente è arrivato questo prodotto: un “silicone” che può essere modellato per 30 minuti, dopodiché inizierà ad indurirsi fino a diventare una “gomma” dura ed elastica che proteggerà tutti i nostri device.
Ma vediamo le sue principali proprietà: manipolabile e preformabile, per 30 minuti potrete sagomarlo come e dove volete con un tempo di polimerizzazione di circa 24 ore ogni 3-5 mm di spessore; adesivo, è progettato per aderire a molti tipi di materiale (si forma un legame forte con alluminio, acciaio, ceramica, vetro, legno ed altri materiali, tra cui alcune plastiche come perspex e ABS e gomme come silicone e gomma butilica); resiste alle condizioni di luce e temperatura più estreme da -50° a + 180°; garantisce una flessibilità totale (da oggi recupero tutti gli alimentatori con i fili spellati!). Si presenta come una gomma siliconica, morbida al tatto e antisdruciolamento, quindi perfetta per maniglie e impugnature; indurito, si rimuove facilmente con un cutter, le unghie e carta vetrata grossa.
Unico piccolo neo è la data di scadenza: dura 6 mesi sigillato a temperatura ambiente e tra i 15-18 mesi in frigorifero, controllate bene da chi lo comprate meglio se direttamente dal produttore.
Per chi lavora su installazioni e manutenzioni è quasi meglio del nastro adesivo… forse senza quasi!
p.b.
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28
OTT
Ecco un nuovo e bel modo di ingegnerizzare un pezzo di legno, iToch è un amplificatore passivo per telefonini, ne esistono di due misure, una da tavolo e l’altra da terra.
Ricavate dal pieno, si integrano bene in tutti i tipi di arredamento e sono completamente user friendly, basta buttarci dentro il vostro telefono (a patto che abbia gli altoparlanti sul lato inferiore) ed il gioco è fatto, una piccola tromba caricherà il driver del telefono rendendolo godibile in tutta la stanza (ho detto stanza non stadio
Un progetto molto bello e ben realizzato con prezzi più che abbordabili.
Vi consiglio di farvi un giretto sul loro sito, ne vale la pena.
http://www.realizzatoridiidee.it/
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12
AGO
Finalmente, dopo attese, discussioni, idee mai realizzate, sogni ad occhi aperti, e allucinazioni perverse andiamo on line (anche se mi piace molto di più: “ON-AIR”).
Questa è una versione beta non definitiva, che serve a testare il sito sul web e cercar di capire quanto ci sia ancora da fare; per questo vi chiedo aiuto: ogni critica, commento, idea, proposta ci sarà di supporto per risolvere i problemi e migliorare l’insieme.
Il sito si prefigge alcuni obbiettivi. Il primo, naturalmente, è la promozione della nostra azienda mediante un sito vetrina che dia un’idea chiara di chi siamo, da dove proveniamo e cosa possiamo fare per voi; il secondo è quello di creare un blog sugli audiovisivi professionali che, attraverso spunti tecnici o di costume, possa informare e coinvolgere operatori del settore e appassionati che cercano un po’ di informazione fatta dagli utenti finali. Il terzo è crescere insieme, concretizzando idee e servizi che possano aiutare sia voi che noi.
Colgo questa occasione per fare, finalmente, una cosa alla quale tenevo molto: dire GRAZIE! A tutti voi per questi oltre vent’anni di lavoro entusiasmante e appassionante. Grazie ai clienti per la fiducia che ci hanno accordato; grazie a fornitori, collaboratori e colleghi con i quali abbiamo condiviso energie ed ingegno per dare sempre il massimo ed il meglio. Grazie a tutti coloro che (clienti, fornitori, collaboratori, ecc.) la stima e la simpatia hanno trasformato in amici e che condividono ancora oggi con noi il loro tempo, aiutandoci quotidianamente a fare del nostro lavoro un buon lavoro.
Grazie a tutti per la pazienza e l’aiuto.
p.b.
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22
MAG
Ecco un prodotto davvero interessante, nato per un mercato in evoluzione ed apprezzabile per le soluzioni professionali di qualità e flessibilità.
Il DR60 è un registratore 4 tracce a stato solido di fascia alta, pensato per lavorare in abbinamento con telecamere e Reflex. Naturalmente lo potete abbinare a qualsiasi situazione richieda un recorder portatile.
Ma vediamo cosa dicono in Tascam: Pre microfonici di tutto rispetto (EIN -120dBu), 4 ingressi 3 uscite con regiastrazione simultanea di tutti gli ingressi completamente configurabile, generatore di toni per la sincronizzazione facitilità con il video, flange di ancoraggio al treppiede (bello e comodo), registrazione su SD/SDHC .
L’impressione ricevuta a prima vista è solida e ben rifinità, apprezzo tantissimo la compattezza e la flessibilità di montaggio a cui si presta e penso sia un ottima soluzione per filmaker e aziende del settore, che necessitano di un prodotto compatto di alta qualità facilmente trasportabile (si può tranquillamente riporre nel case della telecamera) senza spendere cifre proibitive.
Spero di poterlo provare presto per maggiori ragguagli.
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10
MAG
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta The 338 Hour Cineclub, mostra conclusiva della settima edizione del progetto Residenze per Giovani Curatori, a cura di Rosalie Doubal (Uk, 1984), Alec Steadman (Uk, 1983), Emeline Vincent (Francia, 1983). La mostra sarà allestita nella sede di Torino della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e aprirà al pubblico l’8 maggio 2013, per concludersi il 15 settembre.
La mostra presenta opere di artisti italiani che si confrontano con film e video in una varietà di forme. The 338 Hour Cineclub rispetta l’impegno individuale di ciascun artista selezionato, ponendo l’accento sul film come medium condiviso. Questo approccio è dovuto alla qualità delle ricerche e al confronto collettivo con il medium del film evidenziato nelle opere degli artisti invitati, i cui lavori affrontano questioni diverse, dal linguaggio del cinema puro alla politica.
Tutti i lavori saranno esposti a rotazione nello schermo unico del cinema costruito in un padiglione temporaneo realizzato per l’occasione in una sala della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. La struttura garantisce le condizioni per una visione cinematografica ottimale. The 338 Hour Cineclub considera l’intero arco temporale della mostra con un programma giornaliero che si svilupperà nelle 338 ore in cui il progetto sarà aperto al pubblico. Richiamandosi ai ritmi differenti della mostra tradizionale, questo format incoraggia il pubblico a tornare durante l’intera durata dell’esposizione, permettendo di vedere una selezione completa dell’opera di ogni artista.
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